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Se stai leggendo quest’articolo forse sei alla ricerca di un nuovo modello di lavatrice che possa egregiamente sostituire il tuo elettrodomestico, che purtroppo ha smesso di funzionare oppure, per altre esigenze, stai pensando di cambiare.
Al giorno d’oggi non esiste casa senza una lavatrice.
È impensabile, per una famiglia, non averla sempre a disposizione, e, per essere al passo con i tempi, questa macchina ha raggiunto notevoli innovazioni tecnologiche in grado di soddisfare qualunque necessità.
Questo “pezzo d’arredamento” si è evoluto ed è diventato una macchina intelligente, una vera e propria “smart washing machine”
Quindi… se ormai sono passati una decina d’anni dal vostro ultimo acquisto (perché ci si augura che una lavatrice duri almeno 10 anni!) è proprio necessario che tu sia a conoscenza delle caratteristiche tecnologiche e funzionali che una lavatrice oggi è in grado di offrire, per poter trovare quella che meglio fa al caso tuo.
Ne esistono tante, ma non farti prendere dal panico!
Qui ti illustreremo quelle che devi veramente considerare per fare un ottimo acquisto, oppure semplicemente per informarti e tenerti aggiornato come persona “non addetta ai lavori”.
Cerchi la lavatrice ideale oppure la migliore lavatrice?
Ecco: parti già da un presupposto sbagliato!
Non esiste una lavatrice ideale, né tantomeno una lavatrice migliore in assoluto per tutti, perché le esigenze degli utenti e le prestazioni richieste a questo elettrodomestico non sono le stesse!
La domanda più corretta che devi porti, invece, è:
Qual è la lavatrice che meglio soddisfa le esigenze della mia famiglia e risulta più adatta per la mia casa?
Di marche che si rispettino, in commercio, ce ne sono molte ed ognuna propone svariati modelli con diverse caratteristiche per andare incontro sia alle varie esigenze del cliente sia anche alle differenti possibilità di budget.
A prescindere dalla marca, comunque, è importante considerare, e magari chiedere al venditore prima di effettuare l’acquisto, se in zona esiste o meno un centro assistenza autorizzato.
Occorre sapere se, soprattutto molto tempo dopo il post-vendita (visto che esiste per legge una garanzia sul prodotto della durata di due anni), un tecnico può intervenire e risolvere in tempi brevi in caso di cattivo funzionamento, perché sappiamo quanto sia spiacevole doversi trovare con montagne di panni da lavare e la lavatrice guasta!
È scontato anche che ti dica che scegliere una lavatrice solo per il suo aspetto estetico è l’errore più grande che si possa fare, perché bello non è affatto sinonimo di “funzionale”.
Sicuramente, nella scelta, possiamo anche valutare caratteristiche come il design, la linea ed i colori offerti nei vari modelli dalle case produttrici, al fine di acquistare la lavatrice più in sintonia con le nostre preferenze ed il nostro stile, magari per abbinarla anche ad un particolare dettaglio del nostro arredamento, e decidere così di portarci a casa un elettrodomestico persino gradevole a vedersi (perché, ammettiamolo: anche l’occhio vuole la sua parte!), però sempre a patto di non dimenticare il valore imprescindibile delle sue caratteristiche funzionali.
Ecco, allora, quali sono le specifiche tecniche che bisogna conoscere per trovare il modello di lavatrice più adatto a noi.
Consumo energetico annuo ovvero la Classe energetica
Innanzitutto, se non vogliamo vedere aumenti onerosi in bolletta, essendo la lavatrice un elettrodomestico dagli alti consumi energetici, è quantomai opportuno, se l’obiettivo è anche quello di risparmiare e cercare di ammortizzare i costi di spesa nel tempo, assicurarsi della classe energetica al momento della scelta.
Ogni elettrodomestico infatti deve essere dotato per legge, nel rispetto dell’impatto ambientale e delle normative europee, di un’etichetta sulla quale si esprimono i consumi energetici annuali di un elettrodomestico in KWh e viene dichiarata la classe energetica, con una lettera dell’alfabeto.
La scala va dalla D, ovvero quella più bassa con consumi più elevati, quindi meno vantaggiosa in termini di consumi energetici, alla A, ma oggi è impossibile trovare in commercio una lavatrice di classe D, o peggio ancora della G (perché anni fa si partiva dalla G…).
Possiamo acquistare lavatrici di classe A per poi arrivare anche alla A con tripla + , vista l’importanza del risparmio dei consumi in termini di energia.
Il segno “+” accanto alla A è importante e può fare la differenza, in quanto una classe A, semplice, sicuramente comporta un maggiore consumo rispetto ad una con “tripla +” ed alcuni marchi, addirittura, oltre a segnare la classe sull’etichetta sono attenti anche ad indicare in percentuale l’ulteriore risparmio di energia rispetto allo standard che quel modello può fornire (es. A+ –50%).
Scegliere un modello “A+++” significa che potremo consumare un terzo in meno di energia elettrica rispetto ad un modello di classe “A”, e circa la metà di un vecchio modello in classe “D”
Quando si osserva l’etichetta non bisogna, però, solo prestare attenzione alla classe energetica del lavaggio ma è anche da valutare quella della centrifuga, in quanto nella maggior parte dei casi risultano diverse.
Attualmente per le lavatrici la classe migliore, e quindi quella che favorisce un minore consumo energetico, è la tripla classe A con ulteriori riduzioni in %, mentre per la centrifuga la classe più vantaggiosa è semplicemente la A.
Attenzione però! Non facciamoci ingannare…
Comprare una lavatrice top per la sua classe energetica, non equivale a dire “risparmio assicurato”, poiché è sempre la modalità d’uso dell’elettrodomestico che ne influenza i consumi.
Infatti, per abbattere il dispendio energetico e ridurre al minimo gli sprechi, si consigliano:
- il funzionamento in fasce orarie più economiche come quelle serali, se si hanno differenti costi della corrente per fasce orarie;
- il lavaggio a temperatura non superiore ai 40°C, sia perché i capi di solito non richiedono temperature maggiori (che tra l’altro li rovinerebbero) e sia perché 40°C sono più che sufficienti per rimuovere lo sporco, grazie ai detersivi attualmente commercializzati (che tra l’altro indicano le dosi efficaci sulle loro etichette). A tal proposito ti consigliamo di riservare il lavaggio a 60°C per i capi che sono eccessivamente sporchi e possono sostenere una temperatura di lavaggio così elevata;
- l’utilizzo di modelli che vengono alimentati direttamente ad acqua calda mediante un sistema di riscaldamento domestico, magari ad energia solare, oppure di modelli che si avvalgono di cicli efficaci per il lavaggio anche a freddo;
- il carico nel cestello, da preferire a pieno carico, in quanto così facendo, non solo si risparmierà acqua ed il lavaggio sarà migliore, ma ne beneficeranno anche i consumi;
- evitare il prelavaggio, che non è necessario alla biancheria, o comunque riservarlo solo a capi che effettivamente sono veramente e palesemente molto sporchi, perché scegliere un programma con prelavaggio aumenta di molto non solo il consumo dell’acqua ma anche il dispendio energetico;
- il tempo e la modalità di centrifuga, che impattano maggiormente sui consumi energetici
Allacciamento all’acqua calda
Se intendi risparmiare sui consumi ed hai l’impianto con gli allacciamenti dell’acqua, sia calda che fredda, allora puoi orientarti sui modelli di lavatrice che prevedono l’allacciamento all’acqua calda.
Così facendo la lavatrice richiamerà acqua già calda, presa ad esempio da quella condominiale oppure dal tuo impianto autonomo, per cui non ci sarà dispendio energetico per riscaldare l’acqua in entrata.
Capacità di carico
Altro elemento che dobbiamo valutare è la capienza del carico nel cestello che, in termini pratici vale a dire quanti Kg, al massimo, di bucato ogni volta possiamo inserire in lavatrice al momento del lavaggio.
Su ogni lavatrice, infatti, è ben impresso il numero dei Kg di carico, che prima erano al massimo 4-5, mentre oggi gli attuali modelli in commercio permettono di arrivare anche a 10-12 kg, con la possibilità di lavare anche coperte sottili e trapunte o piumini.
Ma lavatrici di questa portata fanno lievitare anche il prezzo della lavatrice e quindi è bene chiederci, per poter già fare una bella selezione e cernita dei modelli in base alla capacità di carico, al fine di non gravare sulla spesa d’acquisto:
Quanto bucato lavo in media a settimana?
Di solito in base al numero dei componenti del nucleo familiare varia l’effettiva necessità di capienza.
Se siamo da soli e ci cambiamo spesso, ma anche in due in casa, una lavatrice da 7 kg è più che sufficiente e ci permette anche di lavare plaid e leggere trapunte.
Se la nostra è una famiglia di 4 componenti, specialmente con dei bambini che, tra scuola, uscite e tempo libero si sporcano spesso, possiamo anche scegliere capienze fino a 10 kg, che ci permetteranno di lavare anche capi “più voluminosi” che solitamente porteremmo in lavanderia.
Invece le lavatrici con portata superiore, oversize, sono sicuramente la scelta più indicata per le famiglie numerose, con una maggiore biancheria da lavare, tra cambi letto e vestiti quotidiani.
In questo modo, potendo caricare più bucato si potrebbe effettuare un unico programma di lavaggio anziché magari tre separati, sicuramente con un ottimizzazione dei tempi impiegati.
Dobbiamo sapere comunque un dettaglio importante: il peso che è indicato di solito come portata è la capacità massima della lavatrice per un determinato programma.
Ciò significa che quando usiamo programmi differenti il carico massimo consentito al fine di non danneggiare la lavatrice potrebbe non corrispondere ed essere inferiore.
Perciò è bene verificare sul manuale d’istruzioni l’effettivo significato per non cadere in errore.
Inoltre, altro fondamentale elemento da non sottovalutare e tutt’altro che banale è che i Kg espressi non si riferiscono ai panni asciutti prima del lavaggio, ma a quelli impregnati d’acqua dentro al cestello.
Sì, perché la lavatrice oltre al bucato, all’interno del cestello risente anche del peso dell’acqua che è stata caricata per effettuare il lavaggio.
Quindi, per fare una valutazione più accurata ed ottenere lavaggi efficaci, dovremmo conoscere il peso dei panni da “bagnati” e ciò è scritto sui libretti d’istruzione.
Questa tabella comunque vi indica quanto detto a proposito del peso del bucato.
Buona norma comunque è lasciare sempre uno spazio nella parte superiore del cestello, a carico effettuato, che permetta l’ingresso di una mano, in modo da consentire al bucato di muoversi liberamente effettuando anche il necessario movimento di tipo meccanico di “sfregamento” dei tessuti, essenziale per un buon lavaggio.
Modalità di carico
Esistono differenti tipologie di carico per differenti esigenze di ingrombro.
Lo spazio che occuperà infatti la lavatrice ci indirizzerà verso l’una o l’altra scelta.
Quando dobbiamo effettuare l’acquisto è necessario sapere preventivamente dove il nostro elettrodomestico verrà installato e se abbiamo altre esigenze particolari.
Fondamentale è conoscere i centimetri a disposizione per il posizionamento, perché spesso capita di avere spazi ristretti e quindi sapere le misure precise di cui possiamo usufruire ci potrà orientare alla scelta del modello.
Quello che dobbiamo sapere è che le lavatrici a libera installazione, cioè non incassate, possono essere caricate frontalmente oppure dall’alto, possono avere dimensioni “standard” o slim (e quindi compatte) oppure possono essere sistemate ad incasso.
Una lavatrice a carica dall’alto, con l’apertura del cestello posto nella parte superiore della lavatrice, è una scelta consigliata per coloro che non dispongono di ampi spazi d’installazione e frontalmente non riuscirebbero ad aprire comodamente l’oblò oppure possono avere difficoltà nell’abbassarsi, per cui trovano più confortevole caricare e ritirare i panni senza inclinare troppo la schiena, effettuando queste manovre all’in piedi.
La lavatrice più comune, però, è quella a carica frontale, quindi col vetro dell’oblò disposto frontalmente, di solito con una profondità dell’elettrodomestico di circa 60 cm.
La lavatrice con cestello ad apertura frontale è il modello più richiesto e per questo i produttori assicurano una maggiore varietà di gamma per dare anche migliori prestazioni tecnologiche che invece spesso non si ritrovano nelle lavatrici slim o in quelle a carica dall’alto, oppure per averle richiederebbero una spesa maggiore.
Inoltre presentano la caratteristica di poter essere incolonnate con le asciugatrici e certi modelli più costosi presentano anche degli oblò con doppia apertura in modo da aggiungere capi di bucato non inseriti preventivamente in fase di carico.
Le lavatrici slim, quindi con delle dimensioni di ingombro molto ridotte in profondità, lavatrici strette che possono arrivare anche a 33 cm, e pur sempre con la carica frontale, sono adatte a chi non ha a disposizione grandi spazi per aprire l’oblò frontalmente, ma non vogliono rinunciare a questo tipo di apertura.
Anche se guadagnano un po’ di spazio in altezza, presentando una forma più allungata, possono far pensare che la capacità di carico sia alta, ma non è effettivamente così.
Risultano però una soluzione molto apprezzata anche da chi oltre a problemi di spazio presenza anche un desiderio finale di stile, che sia diverso dal canonico “scatolone”.
Ovviamente per coniugare stile e prestazioni bisogna… mettere mano al portafogli!
La lavatrice da incasso è un’ulteriore alternativa, ideale soprattutto per chi ha necessità di un modello di alta tecnologia da sistemare in spazi veramente ristretti.
Infatti, con il sistema ad incasso il nostro elettrodomestico sarà inserito ad es. in bagno e diventerà parte integrata di un vano dell’arredamento, di modo che non si ricerchi assolutamente un design “di gusto” ma solo le sue prestazioni, in quanto l’oggetto resterà ben nascosto dall’esterno.
Quindi step da seguire per orientarci:
1) definire dove si vuole e/o si può installare la lavatrice, considerando che sono necessari gli allacci dell’acqua per permettere il carico e lo scarico dell’acqua di lavaggio (per cui non dimenticare 5-6 cm per l’attacco) e una presa di corrente;
2) misurare i cm a disposizione, valutando l’eventuale apertura dell’oblò frontalmente, e quindi il relativo angolo di apertura dello sportello e la conseguente occupazione di spazio per non avere difficoltà nelle fasi di carico e scarico della biancheria;
3) una volta stabilito lo spazio a disposizione per posizionare la lavatrice, valutare tutte le altre caratteristiche che essa deve avere, per arrivare a scegliere il miglior prodotto per noi.
Ricordiamo inoltre che il luogo in cui verrà posizionata la lavatrice dovrà consentire al motore di vibrare, soprattutto in fase di centrifuga, senza ostacoli, e quindi anche il piano d’appoggio, cioè il pavimento, dovrà risultare uniforme, oltre ad essere facilmente lavabile ed impermeabile in caso di perdite d’acqua.
Se trattasi di una veranda, è consigliabile non usare lavatrici digitali, ma quelle “di una volta” di tipo meccanico, che ormai stanno scomparendo dalla circolazione. Questa scelta è obbligata perché le case produttrici non garantiscono assistenza per installazioni in ambienti non domestici, e la veranda risulta parte esterna all’abitazione, anche se non esposta direttamente alle intemperie grazie a vetrate ed infissi.
A questo proposito bisogna introdurre un altro fattore di non poca importanza:
Il rumore emesso dalla lavatrice
Se viviamo in un condominio è sempre bene assicurarci che la lavatrice sia abbastanza silenziosa, specialmente durante la centrifuga, perché durante la fase di lavaggio attualmente le lavatrici non danno particolari fastidi in termini di rumore.
I decibel emessi sono indicati nella stessa etichetta della classe energetica ed ormai le macchine sono progettate per emettere rumori anche al di sotto dei 100 dBA, per cui risultano abbastanza silenziose ed inoltre presentano programmi specifici per evitare rumori durante la notte, per non compromettere il sonno, non solo nostro ma anche dei vicini!
Abbiamo parlato di centrifuga.
Bene: questo è un altro elemento da valutare in fase d’acquisto.
La velocità della centrifuga si esprime in giri al minuto e consiste nel numero di giri appunto che il cestello compie al fine di eliminare l’acqua dal bucato.
Pertanto è semplice intuire che maggiori saranno i giri, meno impregnati d’acqua saranno i capi, ma contemporaneamente maggiore sarà la probabilità di trovarli più stropicciati e più difficili da stirare successivamente.
Per cui avere lavatrici troppo potenti in centrifugazione non conviene molto, sia perché prestazioni della centrifuga in termini di maggiore velocità sono superflue, sia perché 1000 giri al minuto sono più che sufficienti per ottenere una buona “strizzatura” prima di stendere il bucato e sia, inoltre, perché la fase di centrifuga per una lavatrice è il momento più “stressante”, poiché meccanicamente l’elettrodomestico nel tempo rischia di usurarsi e non durare troppo a lungo.
Ciò che importa è invece avere la possibilità di regolare il numero di giri e di avere la funzione di “esclusione centrifuga”, necessaria per quei capi che si logorerebbero se centrifugati.
Quindi a parità di caratteristiche tra due modelli, scegli quella con centrifuga intorno ai 1000-1200 rpm (rotazioni al minuto) e sicuramente anche il prezzo sarà inferiore!
Tipologia del motore
Il motore di una lavatrice può essere Inverter oppure tradizionale. Quello tradizionale utilizza le spazzole e nel tempo queste finiscono per usurarsi.
Le spazzole inoltre determinano una maggiore rumorosità ed instabilità della lavatrice rispetto ad una che si avvale del motore con tecnologia Inverter, quindi brushless, senza spazzole.
Il motore tradizionale inoltre consuma di più rispetto al motore Inverter, che, invece, diminuisce l’assorbimento elettrico consentendo di risparmiare fino al 20% di energia in meno.
Data la minore usura dell’Inverter questi viene garantito dalle case produttrici anche 10 anni, per cui se ci troviamo di fronte a due scelte “Inverter o tradizionale”, senza dubbio da preferire l’Inverter, più affidabile e di lunga durata.
Magari si spenderà un po’ in più, ma ne varrà sicuramente la pena!
Se invece desideri una macchina che abbia ancora il vecchio funzionamento senza display digitale, puoi affidarti al marchio “Sangiorgio”, unico che produce modelli “ibridi”, con tecnologia meccanica.
È l’ideale soprattutto anche per chi ha necessità di installare, come dicevamo poc’anzi, la sua lavatrice in un ambiente esterno, come in veranda, poiché le macchine moderne con schede interne elettroniche possono risentire delle condizioni atmosferiche, poiché sono ideate per essere usate in ambiente interno domestico, per cui in caso di guasto non sarebbero neppure coperte da garanzia se venissero installate oltre le mura domestiche.
Programmi
Le moderne lavatrici, oltre ai programmi classici di lavaggio dei capi di cotone, delicati, bianchi, scuri, di lana, sintetici, misti, colorati, aggiungono altri numerosi programmi che si adattano a differenti tipologie di bucato, come i jeans, le scarpe, le tende, i piumini, i peluches, i vestiti dei bambini, allo scopo di dedicare lavaggi ad hoc.
Se siamo però abbastanza tradizionalisti ci accontenteremo di usare i programmi classici e non useremo quelli più specifici, rischiando di non sfruttare a pieno le potenzialità delle macchine moderne.
Inoltre, oltre a tutta la gamma di programmi, ormai diventati standard, è importante anche verificare che la lavatrice disponga di programmi particolari che garantiscono oltre a buoni risultati di lavaggio anche minori consumi in termini di acqua ed energia.
Si tratta dei programmi “brevi”, Eco e “smart”.
I programmi brevi, cioè che durano dai 15 ai 40 minuti circa, a volte vengono etichettati come non efficaci per una buona pulizia dei capi. Niente di più falso! Con i detersivi attualmente in commercio e se i capi sono poco sporchi e non presentano particolari macchie, sono più che sufficienti per ottenere dei lavaggi perfetti!
I programmi Eco permettono di ottenere buoni risparmi in termini di acqua e consumo energetico perché la lavatrice, avvalendosi di sensori interni che permettono anche la pesatura del bucato, calibrano il lavaggio in base a parametri quali lo sporco e la tipologia dei tessuti.
I programmi “Smart”, che invece si servono di lavaggi a basse temperature (15-20°C), sfruttano l’azione di sistemi quali il vapore o le bolle d’aria per rimuovere lo sporco dai tessuti, garantendo così bassi consumi.
È evidente che programmi tecnologici come questi contribuiscono a far aumentare i prezzi del macchinario, ma possono risultare utili, per ridurre tempi e costi in bolletta.
E comunque c’è da dire che, spesso, in certe lavatrici, alcuni programmi non sono altro che la combinazione di tre elementi base, cioè il tempo, la temperatura e la velocità di centrifuga, per cui se si è un po’ attenti, anche manualmente è possibile “crearsi” dei lavaggi personalizzati.
FUNZIONI ACCESSORIE
Partenza ritardata
Quasi tutti i modelli ormai presentano la funzione della partenza ritardata che permette di programmare la partenza del lavaggio fino a 24 ore dopo, in modo che, ad esempio, anche se non si è in casa, si può effettuare il lavaggio come meglio conviene, rispetto anche agli orari economicamente più vantaggiosi dal punto di vista energetico.
Funzione di gestione dose detersivo
Per quanto riguarda le dosi dei detersivi da usare esistono modelli di lavatrici che offrono tecnologie davvero ingegnose per determinare le dosi necessarie. Infatti può capitare che andando di corsa non valutiamo correttamente i suggerimenti sui flaconi dei detersivi che ci indicano i misurini da utilizzare a seconda della quantità di carico, dello sporco e della durezza dell’acqua.
Oppure altri modelli hanno sistemi per prelevare autonomamente da serbatoi preriempiti le dosi di detersivo e ammorbidente che servono per il lavaggio con un’autonomia di circa una trentina di lavaggi. Quando poi il serbatoio si esaurisce un programma dedicato ne effettua la pulizia.
A proposito della pulizia, infatti, sarebbe opportuno che nelle lavatrici i cassettini tradizionali, necessari per versarvi detersivo/ammorbidente/additivo, siano facilmente estraibili in modo che di tanto in tanto si possa procedere comodamente alla loro igienizzazione.
Funzioni e tecnologie varie a seconda dei marchi per garantire un’ottima resa della centrifuga ai fini della successiva fase di stiratura oppure per addolcire d’acqua
Sistemi di sicurezza
Sicuramente in una lavatrice oggi in commercio esistono diversi sistemi di sicurezza, necessari per evitare ad esempio di ritrovarsi con la casa allagata.
Questo è il comune sistema definito antiallagamento o antitrabocco, in alcuni detto “acquastop”, in grado di “capire” quanta acqua è presente nel cestello, che se troppo abbondante o nel caso di malfunzionamenti, evita che l’acqua venga ulteriormente caricata e contemporaneamente fa iniziare lo scarico, per svuotare un po’ il cestello: per cui un sistema di scarico automatico e di blocco dell’acqua in entrata in caso di malfunzionamento.
Esistono poi altri sistemi di sicurezza, come il sistema anti-schiuma, che, appunto, serve ad evitare che si accumuli schiuma causando guasti da intasamento.
Il sistema blocca porta invece, importantissimo per permettere che il lavaggio inizi solo a porta effettivamente chiusa e che l’oblò si apra solo ad effettivo lavaggio terminato, è ormai presente in tutte le lavatrici, anche in quelle meno “smart”.
Inoltre, è presente ormai sempre, il sistema anti-bimbo (child lock) che, per evitare che un bambino accidentalmente possa cambiare impostazioni premendo i tasti, blocca i comandi della lavatrice durante il lavaggio.
Funzione Risciacquo
Scegliere una lavatrice che utilizzi un buon risciacquo del bucato è anch’esso un elemento da non sottovalutare. Spesso, i modelli utilizzano poca acqua per andare incontro anche ad esigenze ambientali e di consumi; pertanto sarebbe bene ricordare di non eccedere nella dose del detersivo, in modo da favorire così un migliore risciacquo, visto che, tra l’altro, il lavaggio risulta garantito anche dal movimento di sfregamento meccanico che le fibre dei tessuti esercitano nel cestello.
Alcune lavatrici comunque presentano l’opzione “Risciacquo extra” per aggiungere quindi un nuovo ciclo di risciacquo, ma ovviamente l’impiego di ulteriore acqua risulta scontato.
Comandi e display
I vecchi modelli si presentavano con i comandi gestibili tramite una manopola.
Attualmente le moderne lavatrici si avvalgono di display touch screen al passo con le evoluzioni tecnologiche.
In certi casi, però, se la manopola non è stata del tutto sostituita, si presenta comunque accompagnata da un display digitale che monitora le varie funzioni dell’elettrodomestico.
Sono in ogni caso strumenti di facile intuizione d’utilizzo e con spie luminose o, al massimo, basta spendere qualche minuto nella lettura del manuale e nella maggior parte dei casi si possono impostare tutte le funzioni comodamente, come temperatura dell’acqua, ciclo di lavaggio e centrifuga.
La presenza di un display, dalle dimensioni variabili, a seconda delle marche e dei modelli, sicuramente presenta il vantaggio di poter monitorare le funzioni impostate, e, non meno importante, anche il tempo restante alla fine del lavaggio.
Connettività
Addirittura attualmente è possibile con alcuni modelli di fascia alta, connettere smartphone e “smart lavatrice” mediante delle applicazioni che permettono di impostare ad esempio l’orario di partenza dei lavaggi, ma sicuramente, oltre al requisito “budget economico”, dobbiamo assicurarci di essere anche dotati in fatto di competenze tecniche, perché comunque presuppongono un buona conoscenza dei sistemi di connessione del cellulare.
Segnale acustico
La stragrande maggioranza dei modelli commercializzati presenta anche la segnalazione acustica, utile ad esempio per avvisare che il ciclo di lavaggio è terminato.
Lavasciuga o asciugatrice?
Se cerchi anche la funzione asciugatrice per il tuo bucato, per risolvere, ad esempio, problemi di tempi e/o spazio per la fase successiva della stesura dei panni, e non sai se scegliere un modello di lavatrice che integri anche questa funzione (la lavasciuga) oppure un altro elettrodomestico dedicato (l’asciugatrice) possiamo consigliarti la soluzione migliore.
Sicuramente, se hai spazio a sufficienza per due diverse macchine per il bucato anche da sistemare incolonnate, l’una sull’altra, è di gran lunga preferibile sceglierle separate e quindi avere sia una lavatrice che un’ asciugatrice.
Questo perché quando una macchina è “multifunzione”, con diversi sistemi integrati, è più facile avere problemi e conseguentemente risulta più difficile anche l’assistenza per eventuali riparazioni.
Inoltre, siccome la funzione di asciugatura nella lavasciuga presuppone che il cestello non sia completamente carico (perché i panni necessitano di spazio per asciugarsi bene all’interno), quando carichi la lavasciuga (nel caso di un programma continuo di asciugatura subito dopo la fase di lavaggio), devi ricordartelo, altrimenti sarai costretto a togliere parte del carico al momento dell’asciugatura e magari asciugarlo in due fasi!
Le asciugatrici sono dotate di cestelli più ampi rispetto alle lavasciuga per cui ci saranno anche meno problemi legati al carico, presenteranno più funzioni rispetto ad una lavasciuga e sarà meno probabile la formazione di cattivi odori, oltre ad una migliore gestione della centrifuga che potrebbe rovinare capi delicati.
Il prezzo
A questo punto, dopo aver (crediamo sufficientemente) esaurito tutto ciò che può e deve interessare prima di effettuare il nostro acquisto, non possiamo che fare opportune riflessioni sull’elemento che potrà anche obbligarci a fare una scelta piuttosto che un’altra: il prezzo!
Spesso siamo facilmente attratti da prezzi bassi, prodotti sottocosto, molto scontati o in super offerta e pensiamo che quella è l’occasione per fare il miglior affare.
Beh… Ci dispiace deluderti…!
Purtroppo, in gran parte dei casi, trattasi di vere e proprie fregature, perché si tratta di macchine che ci farebbero risparmiare qualche euro, per poi pentircene dopo, una volta constatato che l’elettrodomestico è di una casa produttrice poco “collaudata” oppure non rispecchia effettivamente le nostre reali esigenze.
Inoltre non dimentichiamo che l’acquisto che stiamo per fare ci dovrà durare diversi anni e ci servirà per svolgere una funzione indispensabile nella vita di tutti i giorni, per cui la spesa deve essere valutata anche come un investimento nel tempo.
Lo stesso discorso vale al contrario.
Come già abbiamo detto fin dall’inizio, a volte è invece inutile spendere tanti soldi per un modello di lavatrice “full optional” che poi nella pratica non avremo modo di sfruttare pienamente: spenderemo molto quando invece potevamo risparmiare sul prezzo!
Comunque, una volta ben definite le caratteristiche che riteniamo necessarie per la nostra nuova lavatrice, che soddisferanno le nostre esigenze, e dopo aver fatto una bella selezione dei modelli, ti potrai trovare di fronte a prezzi molto diversi tra loro.
Importante è avere la possibilità di confrontare prezzi e modelli da più venditori in modo da poter effettuare la scelta migliore.
Questo confronto sarà più facile se ad esempio abbiamo già un marchio di fiducia o ovviamente abbiamo deciso il modello che fa per noi e quindi il confronto dei vari prezzi sul mercato risulta più semplice, visto che valuteremo solo quel modello x, perfetto ormai per noi.
Ma quanto può costare una lavatrice?
Di solito i prezzi oscillano a partire dai 200 euro circa per arrivare anche a 2 mila euro e oltre!!
Il tutto dipende ovviamente dalle varie caratteristiche di cui abbiamo parlato in tutto questo articolo e da tutti gli “optional” che l’elettrodomestico è in grado di fornirci.
Pertanto avremo diverse fasce di prezzo cui fare riferimento.
Il prezzo di una lavatrice di fascia bassa si aggira tra i 200 e i 300 euro.
Dai 300 ai 700 euro possiamo acquistare una lavatrice di fascia media, mentre oltre i 700 euro sicuramente stiamo acquistando un prodotto di fascia alta.
Oltre i 1000 euro siamo sicuramente al top.
Di seguito ti proponiamo, in ordine alfabetico, i migliori marchi commercializzati:
AEG – Beko – Bosch – Candy – Electrolux – Haier – Hotpoint – Ignis – Indesit – LG – Miele – Samsung – SanGiorgio – Smeg – Whirlpool – Zanussi
Ogni marchio produce lavatrici con sue tecnologie e programmi specifici.
Per accompagnarti nella scelta abbiamo diviso i modelli in base ai marchi ed al tipo di carico che preferisci, inserendo le tecnologie e/o funzioni che le case produttrici dichiarano.
Quindi ti proponiamo, per trovare il modello che più ti soddisfa tra tutti quelli in commercio, tre possibili categorie: lavatrici a carica frontale (di ogni dimensione, standard e slim), lavatrici a carica dall’alto, lavatrici da incasso (a scomparsa totale e non).
Sperando di esserti stati d’aiuto, ti auguriamo che il tuo prossimo acquisto ti dia grandi soddisfazioni!
Migliore lavatrice per Te al… miglior prezzo! 🙂
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