Tommaso Zanello, in arte Piotta, pubblica il suo album “Interno 7” il 18 gennaio e da questo disco estrae ieri 28 giugno una special version di Maledetti quegli anni 90 (F.M. Rmx by Matteo Swan). Contestualmente fa uscire anche il video ufficiale del pezzo, diretto da Glauco Citati, sul suo canale YouTube.
Ecco il video!
🎶 ENJOY 🎶
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La canzone, così come l’intero album, mostra una maggiore maturità musicale, un’evoluzione artistica del cantante conosciuto maggiormente solo come “rapper”. Si sente maggiormente il cantautorato e Piotta riesce a risultare nostalgico e commovente. Come in questo video, girato in Abruzzo, in cui figurano un padre ed un figlio, interpretati da Alessio De Persio e Luca Pulcini. Il brano, infatti, che vede l’accompagnamento musicale alle chitarre di Francesco Fiorvanti, vuole essere una dedica al padre e le scene, come la melodia del testo, riescono ad emozionare, a rievocare ricordi, a fare un salto nel passato davvero toccante. Bravo, Piotta.
“L’era del supercafone” sembra essere passata… 🎶
TESTO di Maledetti quegli anni 90
L’acqua del lago pare che è in stand-by
Lo specchio che riflette i tuoi “sarai”
Milioni di puntini, quadro di Monet
Milioni di impressioni, tùffati con me, eh
Se i “vorrei” sono meno di quelli di prima
E gli “avrei voluto” si mettono in fila
La prospettiva ha meno campo di quella che avevi
Il grande freddo gela i desideri
Corri finché puoi, scivola sul ghiaccio
Se perdi l’equilibrio farò d’atterraggio
Se affondi io ci sono, afferrati al mio braccio
In ogni crepa si fa spazio un raggio
E sorgerà pure un altro Sole
E arriverà pure un’altra estate
Staremo qui davanti a questo lago
E poi ci chiederemo dopo dove andiamo
Avevo davanti a me più estati di quante ne avessi alle spalle
Tu eri di fronte a me col viso segnato da meno battaglie
Avevo davanti a me più estati di quante ne avessi alle spalle
Tu eri di fronte a me, e maledetti quegli anni novanta
Ancora tifa per me la mia ragazza pon-pon
Il giocatore è stanco ma per lei resta un Goleador
Forse vecchio schema per contare quanti like
La nebbia avvolge i laghi, tu mi avvolgi con le lucky strike
Dalla bocca densa di condensa
Esce vapore dai binari, che la corsa non è persa
Corri più veloce della sabbia dentro alla clessidra
Meglio tempesta che la polvere su questa vita
E tante regole che sai che penso
La legge uccide l’istintività
Nell’ordinario non mi sono mai perso
è il grande inganno della civiltà
E passera ancora un’altra neve
E scenderà ancora un altro inverno
Staremo qui davanti a questo lago
a domandarci dopo che facciamo
Avevo davanti a me più estati di quante ne avessi alle spalle
Tu eri di fronte a me col viso segnato da meno battaglie
Avevo davanti a me più estati di quante ne avessi alle spalle
Tu eri di fronte a me e maledetti quegli anni novanta
Ciao come stai, fermati e guarda
È così chiaro poco prima dell’alba
E poi cadrà un’altra foglia dall’alto
E passerà un altro compleanno
Con più ricordi di quelli che abbiamo
Finché non c’è spazio e poi li cancelliamo
Finché non sappiamo neanche più chi siamo
Pronti a ritornare poi tutto da capo
Avevo davanti a me più estati di quante ne avessi alle spalle
Tu eri di fronte a me col viso segnato da meno battaglie
Avevo davanti a me più estati di quante ne avessi alle spalle
Tu eri di fronte a me e maledetti quegli anni novanta
E maledetti quegli anni novanta
E maledetti quegli anni novanta